L’attenzione all’utilizzo della risorsa idrica
I principali prelievi idrici del Gruppo sono correlati ai processi produttivi, quali la produzione di energia termica presso l’impianto di Tor di Valle, quella di energia elettrica presso i termovalorizzatori e la produzione di compost. La risorsa idrica è utilizzata anche nella pulizia dei comparti degli impianti di depurazione, nel controlavaggio delle griglie fini e nei comparti di digestione anaerobica. In esigue quantità, l’acqua viene utilizzata anche nelle attività di laboratorio.
Se nel 2020 si è migliorata molto la contabilizzazione dei consumi idrici industriali e civili, compresi i riutilizzi, nel 2021 l’aumento della quota recuperata, pari a circa 2,2 milioni di m3 (erano 515.000 m3 nel 2020) ha portato ad un consumo minore di acqua potabile. Alcune Società del settore idrico hanno avviato progetti specifici e interventi di riuso delle acque depurate, in particolare si rinvia al box sul riutilizzo delle acque tecniche in Gori. Il recente Regolamento Europeo 2020/741 sul riuso delle acque depurate in agricoltura, oltre a stabilire prescrizioni che saranno recepite dalla normativa nazionale, agevola la possibilità di realizzare nei prossimi anni un significativo riutilizzo delle acque depurate.
Il Gruppo promuove un consumo consapevole e attento delle risorse idriche anche lungo la catena di fornitura, sensibilizzando i fornitori tramite la somministrazione di un questionario (si veda anche il sottoparagrafo I consumi energetici fuori dal Gruppo).
IL RIUTILIZZO DELLE ACQUE TECNICHE IN GORI
Negli impianti di depurazione attualmente gestiti da Gori è in atto il riutilizzo degli effluenti depurati per usi interni agli stessi impianti. Le acque reflue riutilizzate, definite “tecniche”, sono distribuite all’interno degli impianti attraverso tubazioni specifiche ed utilizzate per diverse funzioni tra cui: lavaggio apparecchiature (grigliatura, ispessimento e disidratazione dei fanghi), controlavaggi di alcune parti del depuratore (membrane, filtri a tela o sabbia), lavaggio delle sabbie e del grigliato. Le portate di acqua utilizzate per queste attività non sono al momento misurate; per il 2022 è previsto l’avvio di un programma di monitoraggio di tutti gli utilizzi di acqua per i servizi interni degli impianti di depurazione, che includono le attività realizzate con le acque tecniche precedentemente descritte e gli altri utilizzi (raffreddamento, irrigazione aree verdi, antincendio, servizi igienici, ecc.) che vengono invece realizzati oggi con acque potabili. Attraverso l’installazione di specifici misuratori di portata, si intende implementare una metodologia di water audit che consenta di valutare la water footprint dei processi di depurazione ed individuare strategie di maggior risparmio e riutilizzo delle acque all’interno dei singoli impianti. Il riuso delle acque reflue trattate rappresenta una risposta efficace allo stress idrico a cui anche l’ambito territoriale gestito da Gori è sottoposto.
La Società Acea Ato 2, per riutilizzare l’acqua derivante dai processi di depurazione e limitare al minimo il consumo di acqua potabile, nel biennio 2020-2021 ha ultimato la rete di acqua industriale (acqua non potabile) dei depuratori "Roma Sud", "Roma Nord", "CoBIS" e "Ostia". Nel biennio 2022-2023, salvo imprevisti, è pianificato l’ampliamento della rete di acqua industriale del depuratore "Roma Est", così come l’avvio di lavori analoghi presso il depuratore "Parco Leonardo" (Fiumicino), aumentando la quantità di acqua riutilizzata secondo una logica di economia circolare della risorsa.
Gli interventi illustrati hanno consentito di ridurre l’acqua potabile utilizzata per processi industriali, influendo anche sul dato di Gruppo; si noti infatti (tabella n. 64) come nel 2021 il totale dei consumi di acqua, esclusi i quantitativi di acqua recuperata, sia sceso del 7%.
Non sempre le Società riescono ad ottenere le autorizzazioni per il riutilizzo: Acea Ato 5 nel corso del 2021 ha presentato all’Ente d’Ambito un Piano per il riutilizzo delle acque reflue scaricate da alcuni depuratori inseriti nel Piano degli Interventi, selezionati sulla base dei potenziali riutilizzatori che potrebbero usufruirne. Esclusi gli impianti di potenzialità inferiore a 2.000 Abitanti Equivalenti, con portate troppo esigue per garantire un approvvigionamento costante ai potenziali riutilizzatori, sono state condotte valutazioni nel perimetro degli impianti per i quali sono già previsti adeguamenti/ammodernamenti nel vigente Piano degli interventi. Tali valutazioni hanno permesso di individuare un unico impianto situato nel Comune di Pontecorvo e ubicato in prossimità di grandi aziende agricole/Consorzi di Bonifica che potrebbero trarre vantaggio dal riutilizzo dell’acqua depurata; tuttavia l’analisi dei costi complessivi e dei tempi di realizzazione ha portato ad escluderne la fattibilità.
Le Società dell’area Ambiente provvedono a limitare il consumo di acqua potabile, utilizzando prevalentemente acqua derivante da pozzo. Inoltre, presso gli impianti di San Vittore del Lazio, Orvieto, Aprilia, Monterotondo Marittimo e Terni sono attivi sistemi di recupero delle acque meteoriche; ad esempio presso l’impianto di Terni l’acqua piovana raccolta in due vasche dotate di un sistema di filtrazione e serbatoi di accumulo è poi utilizzata industrialmente. L’impianto di compostaggio di Aprilia ha anche un sistema di trattamento dell’acqua residuale dai rifiuti in attesa di lavorazione per il suo riutilizzo nei processi produttivi e sempre per usi industriali (ad esempio per il lavaggio degli automezzi); altra acqua riutilizzata per usi industriali, dal 2021, è la condensa ottenuta dalla sezione di evaporazione del digestato liquido. Nell’impianto di Monterotondo Marittimo, al fine di ridurre i consumi idrici tesi ad una maggiore razionalizzazione e salvaguardia della risorsa, è presente un sistema di recupero delle acque di prima pioggia che, dopo trattamento tramite fitodepurazione, consente di raccogliere la risorsa in appositi bacini di lagunaggio, sia come riserva antincendio sia come riserva di acqua industriale da riutilizzare all’interno del processo. Nel dicembre 2021 si sono conclusi, inoltre, i lavori di realizzazione di nuove vasche antincendio che consentiranno di destinare la riserva idrica recuperata al solo utilizzo industriale interno al sito. Presso il termovalorizzatore di San Vittore del Lazio, le acque meteoriche ogni anno sono utilizzate nel processo di produzione di acqua demineralizzata, previo trattamento in impianto chimico-fisico dedicato e sono completamente riutilizzate nel processo. Lo scarico risulta quindi nullo. Infine, il polo impiantistico di Orvieto raccoglie le acque meteoriche attraverso le coperture di alcuni fabbricati e le convoglia nella vasca antincendio a servizio del fabbricato di maturazione e stoccaggio del compost. Grazie alle diverse soluzioni descritte, i volumi di acqua recuperata dall’area Ambiente sono stati pari a circa 47.700 m3.
L’attenzione alla gestione e al consumo della risorsa idrica si evidenzia anche nel progetto Piaggio Reuse, curato da Acque Industriali (si veda il box dedicato).
PIAGGIO REUSE
Piaggio Reuse è un progetto curato da Acque Industriali che mira ad ottenere nel complesso impiantistico di Pontedera, in provincia di Pisa, un modello circolare di gestione della risorsa idrica. Attualmente, nel complesso di Pontedera coesistono l’impianto di trattamento chimico fisico dello stabilimento Piaggio, l’impianto di depurazione delle acque reflue civili di Acque SpA e l’impianto di trattamento dei reflui industriali di Acque Industriali, che prende in carico principalmente gli effluenti dell’impianto della Piaggio. Il progetto prevede l’incremento qualitativo delle acque in uscita dall’impianto di trattamento dei reflui, grazie alla realizzazione di un post trattamento biologico mediante impianto MBR (Membrane Bio Reactor) che genererà un flusso idrico riutilizzabile all’interno del ciclo produttivo e una conseguente drastica riduzione, se non l’azzeramento, dell’emungimento dell’acqua di falda. Ci si aspetta un effetto analogo sui volumi di acqua scaricata, con minori costi ambientali ed economici. Il progetto è partito nel 2021 con un primo step su scala pilota e nel corso del 2022 verrà ampliato sull’impianto a scala reale. I risultati del progetto potranno essere replicati su ogni tipologia di impianto industriale che presenti ingenti consumi di acqua.
I prelievi idrici del Gruppo, correlati ai processi industriali e per usi civili, sono illustrati nella tabella n. 64.
Tabella n. 64 – Prelievi idrici delle principali Società del Gruppo (2019-2021)
tipologia di prelievi | 2019 (*) | 2020 | 2021 |
---|---|---|---|
(Mm³) | |||
processi industriali (teleriscaldamento, generazione termoelettrica, impianti Ambiente, Società idriche) | 0,38 | 0,851 | 2,419 |
di cui acquedotto (*) | 0,237 | 0,229 | 0,108 |
di cui pozzo | 0,092 | 0,104 | 0,105 |
di cui fluviale (**) | 0,003 | 0,003 | 0,003 |
di cui recuperata | 0,048 | 0,515 | 2,202 |
uso civile/sanitario (***) | 2,079 | 2,615 | 2,533 |
totale consumi di acqua | 2,459 | 3,466 | 4,952 |
Totale consumi di acqua esclusa acqua recuperata | 2,411 | 2,951 | 2,749 |
N.B. I prelievi, di acque dolci, sono effettuati in aree a potenziale rischio di stress idrico, così come definito dall’Aqueduct Water Risk Atlas, la mappa stilata dal World Resources Institute (WRI).
(*) La voce comprende l’acqua portata, tramite autobotti, presso l’impianto di Aprilia (7.580 m3 nel 2021).
(**) I consumi si riferiscono esclusivamente al prelievo dal fiume Paglia, nelle vicinanze dell’impianto di compostaggio di Orvieto.
(***) I consumi civili derivano da acquedotto (99,9%), pozzo, autobotti.
I PRELIEVI IDRICI DEL PANEL DEI FORNITORI MONITORATI
Dal 2020, per sensibilizzare la catena di fornitura sull’importanza della tutela della risorsa idrica, l’Unità Sustainability Planning & Reporting, con il supporto della funzione Acquisti e Logistica, invia, ad un panel di fornitori e in via sperimentale una richiesta di dati ambientali incluse informazioni sui prelievi idrici, suddivisi per usi di processo e civili. Alla sezione dedicata alla rilevazione dei prelievi di risorsa idrica hanno risposto 40 fornitori sui 100 fornitori invitati, pari al 42% della spesa complessiva del Gruppo Acea per l’approvvigionamento di beni/servizi e lavori. Il prelievo idrico dei fornitori suddetti per il 2021 è risultato pari a circa 10.750 m3, suddivisi in 7.050 m3 per usi industriali e 3.700 m3 per usi civili. Acea intende proseguire con tale richiesta anche nei prossimi anni, migliorando le rilevazioni e continuando a sensibilizzare sul tema.
Gli scarichi delle acque prelevate avvengono all’interno di processi autorizzati e ben presidiati. Ad esempio, presso il termovalorizzatore di Terni le acque residuali ai processi produttivi, vengono preventivamente trattate mediante un depuratore interno, prima di essere riversate in pubblica fognatura. L’acqua di processo utilizzata nella termovalorizzazione a San Vittore del Lazio, invece, viene raccolta e accumulata in apposite vasche interrate e smaltita come rifiuto, poiché può contenere componenti che la rende inadatta allo scarico. I reflui derivanti dai servizi igienici delle linee produttive e dagli uffici pertinenti, sono raccolti in fosse settiche e successivamente destinati a smaltimento. Le acque nere della sede amministrativa sono invece raccolte e convogliate in una fossa Imhoff con sistema di sub-irrigazione del chiarificato nel sottosuolo. Le acque meteoriche sono riutilizzate nel processo di produzione di acqua demineralizzata previo trattamento in impianto chimico fisico dedicato senza produrre scarichi verso l’esterno.
I prelievi di risorsa idrica per usi industriali nelle attività afferenti al servizio idrico integrato, ed in particolare nella depurazione, subiscono lo stesso trattamento delle acque convogliate nella pubblica fognatura, ovvero ritrattate in testa al depuratore e inviate alle destinazioni descritte nel paragrafo Il servizio di fognatura e il sistema di depurazione nel capitolo Area idrica. La totalità dei prelievi idrici civili derivanti da acquedotto finisce direttamente in fognatura pubblica.