Scenario di riferimento per gli aspetti ESG (environmental, social, governance)

Lo sviluppo sostenibile

Il 2021 è stato l’anno di avvio del rilancio dei sistemi economi­co-produttivi, della ripresa delle relazioni sociali verso la “nuova normalità” che segue la discontinuità generata dalla crisi sanitaria. L’emergenza pandemica si è unita alla crisi climatico-ambientale, in un rapporto reciproco di cause ed effetti, con ricadute sul con­testo sociale che ancora oggi condizionano lo scenario di sosteni­bilità futuro. Tale situazione di contesto è chiave di lettura anche di numerosi avvenimenti internazionali e nazionali. A livello politico è da segnalare l’insediamento del 46° Presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, e il rientro degli USA negli accordi di Parigi per la lotta al cambiamento climatico. Nel contesto italiano, con la formazione del nuovo Governo Draghi è stato approntato e avviato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per il rilancio post emergenziale dell’Italia. Tramite il PNRR, e i fondi collegati previsti dall’UE (Next Generation UE), viene proposto un piano strategico che ruota intorno agli assi strategici della digitalizzazione e innova­zione, transizione ecologica e inclusione sociale. In Europa è stata approvata la legge sul clima che fissa l’obiettivo della neutralità car­bonica al 2050, con la tappa al 2030 di riduzione dei GHG del 55% rispetto al 1990. Il provvedimento si inserisce, insieme alle iniziative legislative “Fit for 55” proposte dalla Commissione von der Leyen, nel quadro strategico del Green Deal europeo. Nel G20 di Roma sono stati affermati impegni per la sicurezza alimentare e l’adeguata nutrizione (Dichiarazione Matera) e per la parità di genere, l’em­powerment e la leadership di donne e ragazze a tutti i livelli per uno sviluppo inclusivo e sostenibile. Il 2021 è stato caratterizzato dall’at­tenta gestione dell’emergenza pandemica attraverso le campagne vaccinali, la conferma del remote working, l’introduzione di sistemi di prevenzione e monitoraggio della popolazione funzionali a garan­tire le migliori condizioni di sicurezza durante la ripresa delle attività lavorative e sociali. A livello ambientale si sono registrati fenomeni estremi (uragani, alluvioni, incendi), con perdite di vite umane e im­patti economici in tutto il Pianeta, dalla costa nord-occidentale degli USA all’Europa, dalla regione dell’Henan in Cina all’area dell’In­dia, dal Canada al Sud Sudan.

A fine anno si sono evidenziate nuove criticità sia sanitarie, con la diffusione di nuove varianti del Covid, sia sociali, con l’innalzamento dei prezzi energetici, dovuti al costo del gas, sia ambientali, con la registrazione dell’aumento dei livelli di emissioni climalteranti. Nel Paese, il rapporto AsViS indica i progressi verso uno sviluppo soste­nibile ancora altalenanti, pur a fronte di alcune importanti iniziative, quali il progetto di integrazione della tutela dell’ambiente, della bio­diversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future gene­razioni, nei princìpi fondamentali della Costituzione, e la disciplina a livello nazionale della parità retributiva di genere.

In tale contesto, le imprese di servizi essenziali, prossime alle di­namiche vissute dal territorio, avvertono le sollecitazioni e le sug­gestioni che provengono dai framework regolamentari, come la Tassonomia ambientale europea, e manageriali, con la diffusione di concetti quali lo stakeholder capitalism o il “successo sostenibile” per le imprese quotate.

La legislazione nei mercati di riferimento, a livello locale, nazionale e sovranazionale

Il contesto normativo di riferimento per il Gruppo Acea è ampio e articolato in funzione della specificità dei business gestiti e della va­rietà degli ambiti su cui intervengono le discipline normative e rego­latorie che incidono sull’operatività aziendale, dai profili amministra­tivi autorizzativi a quelli di tutela del mercato e della concorrenza. A tali aspetti si aggiunge la peculiarità della natura di società quotata, con i relativi impatti normativi, per esempio in termini di disciplina delle comunicazioni al mercato. Lo scenario normativo, pertanto, viene analizzato in ottica multidisciplinare, effettuando una ricogni­zione circolare e un’analisi interpretativa continua, al fine di segna­lare sviluppi di particolare rilevanza, individuando e valutando rischi e opportunità su strategia e gestione operativa.

Tra i temi di rilievo si evidenziano le misure introdotte dal DL 77/2021, c.d. “Decreto Semplificazioni-bis” recante “governance del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e prime misure di raffor­zamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snelli­mento delle procedure” convertito dalla Legge 108/2021. Si tratta di un pacchetto di riforme strutturali e investimenti per il periodo 2021-2026 volto a velocizzare l’attuazione delle opere previste dal Recovery Plan, rafforzando le strutture amministrative, snellendo le procedure e disciplinando la relativa governance.

Il citato Decreto apporta novità anche in materia di appalti pubbli­ci in quanto le disposizioni non incidono esclusivamente sul quadro normativo ordinario dei contratti pubblici (Codice dei contratti pub­blici, D.Lgs. 50/2016), ma vanno a modificare anche le normative emergenziali di deroga come lo “Sblocca-Cantieri” (DL 32/2019) e il “Decreto Semplificazioni” (DL 76/2020), nato per rispondere alla crisi pandemica. Particolare attenzione è posta, infine, al DL 2469 “Disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021”, con disposizioni volte a promuovere lo sviluppo della concorrenza, rimuovere gli ostacoli regolatori all’apertura dei mercati e garantire la tutela dei consumatori.

Gli impatti ambientali ed energetici

L’ambiente naturale è lo scenario entro cui si sviluppano le attività del Gruppo, e come tale viene preservato, con un uso responsabi­le ed efficiente delle risorse, la tutela delle sorgenti, la salvaguardia delle aree naturali dove insistono impianti e reti di servizio, la miti­gazione degli impatti fisici e delle esternalità generate sul contesto ecologico dai processi operativi. Nonostante l’adozione a livello glo­bale di periodi di fermo o rallentamento delle attività economiche per limitare la diffusione del Covid-19, il giorno dell’Overshoot Day, in cui la Terra esaurisce le sue risorse rinnovabili disponibili per l’anno in corso, nel 2021 è arrivato il 29 luglio, come nel 2019, a fronte di un ritardo del 2020 (22 agosto). A livello nazionale tale limite è stato raggiunto il 13 maggio 2021, in anticipo di un giorno rispetto all’anno precedente.

Le prospettive ambientali globali sono state l’oggetto della COP26 di Glasgow. In tale consesso, in cui l’Italia ha assunto un ruolo di guida e co-leadership, sono stati affrontati temi critici e assunte importanti decisioni. I 196 Paesi aderenti alla Convenzione ONU sui cambiamenti climatici, sebbene con esiti inferiori alle attese, hanno condiviso importanti obiettivi, come il mantenimento della temperatura entro 1,5° rispetto al periodo preindustriale, impegni nuovi e vincolanti verso la decarbonizzazione, il blocco della defo­restazione entro il 2030 e la riduzione delle perdite di metano del 30%. È stato altresì deciso di raddoppiare i fondi internazionali per le azioni di adattamento, specie nei Paesi più vulnerabili agli impatti dei cambiamenti climatici, e approvato un programma di lavoro per definire il “Global Goal on Adaptation”, che identificherà gli indi­catori per monitorare le azioni di adattamento dei Paesi. L’Unione Europea ha proseguito i lavori per disciplinare, tramite il Regola­mento 852/2020, la Tassonomia delle attività eco-compatibili con lo scopo di guidare gli investimenti privati verso la promozione di un’economia ambientalmente sostenibile.

Nel 2021 sono continuati i lavori della Taskforce on Climate-related Financial Disclosure (di seguito TCFD), che promuove la rendicon­tazione, da parte delle imprese, dei rischi e delle opportunità legati ai cambiamenti climatici e la descrizione degli impatti che questi generano sull’azienda, al fine di rispondere alle aspettative e alle esi­genze degli investitori. Di particolare importanza, in questo ambito, le analisi di scenario che le imprese sono chiamate a svolgere per valutare gli impatti futuri che i rischi/opportunità climate-related generano sul business.

Cambiamento climatico

La sensibilità all’evolversi del cambiamento climatico e ai suoi effetti sui business gestiti è tema ormai consolidato a livello internazionale che si riflette anche in una maggiore richiesta di informativa nella relazione finanziaria annuale. Sebbene non esista un principio con­tabile internazionale che disciplini come gli impatti del cambiamento climatico siano da considerare nella predisposizione del bilancio, lo IASB ha emesso taluni documenti per supportare gli IFRS-Adopter nel soddisfare tale richiesta di informativa delle parti interessate. Parimenti, ESMA, nelle sue European Common Enforcement Prio­rities del 29 ottobre 2021, ha evidenziato che gli emittenti devono considerare nella preparazione dei bilanci IFRS i rischi climatici nella misura in cui i medesimi siano rilevanti a prescindere dal fatto che detti rischi siano o meno esplicitamente previsti dagli standard con­tabili di riferimento.

Il Gruppo Acea descrive le proprie considerazioni in merito alle azio­ni riconducibili alla mitigazione degli effetti del cambiamento clima­tico, così come all’adattamento al cambiamento climatico nella di­chiarazione non finanziaria. In tale ambito, considerando i settori di attività in cui opera il Gruppo per il tramite delle sue partecipate, il Gruppo Acea, nel proseguire la definizione di aggiornati piani futuri a oggi in corso di sviluppo e predisposizione, ha identificato taluni rischi derivanti dall’attuale processo di mitigazione e adattamento.

Di seguito si fornisce una sintesi delle considerazioni svolte dal ma­nagement con riferimento agli aspetti ritenuti rilevanti ai fini della predisposizione del bilancio nei settori di attività in cui si opera.

Con riferimento al breve periodo il management non rileva impat­ti specifici di rilevante entità derivanti da rischi legati al clima, da considerare nell’applicazione dei princìpi contabili. Il Gruppo, in tutti i settori di attività serviti, persegue l’eccellenza dell’erogazione del servizio; questo comporta un costante impegno nello sviluppo di infrastrutture adeguate e nell’evoluzione della gestione delle mede­sime, con applicazione di innovazione tecnologica e digitalizzazione, nonché nella preservazione e tutela della risorsa idrica, nello sviluppo di capacità di generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili, nell’efficientamento energetico dei processi produttivi, nel perse­guimento di un approccio all’economia circolare e nell’espletamen­to dei controlli riguardo le commodity fornite alla clientela.

Con riferimento al medio-lungo periodo il management, nel prose­guire la definizione di aggiornati piani di sviluppo a oggi in corso di predisposizione, non ravvede ulteriori considerazioni specifiche da fattorizzare nell’applicazione dei princìpi contabili per la predispo­sizione di bilancio.

Si segnala che la valutazione e, più specificamente, la quantifica­zione dei rischi legati al clima richiedono l’applicazione di analisi di scenario climatico – attività che il Gruppo ha avviato – ed è tutta­via esposta anche ad assunzioni su sviluppi futuri altamente incerti, come futuri sviluppi tecnologici, azioni del Governo o ancora evolu­zioni di equilibri politici internazionali.

Per i principali settori in cui il Gruppo opera, gli effetti principali de­rivanti dal cambiamento climatico sono stati identificati nella neces­sità di proseguire negli investimenti nelle infrastrutture per preveni­re e/o mitigare gli impatti derivanti prevalentemente dai rischi fisici.

Il management ha valutato che tali investimenti non riducono o mo­dificano l’aspettativa con riferimento ai benefìci economici connes­si all’utilizzo delle attività iscritte tra le immobilizzazioni materiali in quanto gli stessi sono investimenti con rilevanza regolatoria e dun­que soggetti a meccanismi di ristoro specifici. Pertanto, non si è resa necessaria la rivisitazione critica della vita utile delle immobilizzazioni in bilancio.

Con specifico riferimento alla vendita di commodity, il Gruppo mo­nitora come potenziale effetto derivante dal rischio reputaziona­le la vita utile della customer base e delle valutazioni di bilancio a essa correlate.

Con riferimento all’esistenza di rischi di impairment delle attività, il management ha considerato che, sebbene le azioni di mitigazione/adattamento del rischio climatico comportino la necessità di pia­nificare la manutenzione/evoluzione degli impianti per garantire la qualità del servizio, la sicurezza degli asset gestiti e il mantenimento delle prestazioni degli stessi, queste attività comunque sono con­siderate nell’ambito della previsione dei flussi di cassa utilizzati alla base della determinazione del value in use.

Si evidenzia infine che la legislazione introdotta in risposta ai cam­biamenti climatici potrebbe dar luogo a nuovi obblighi che prima non esistevano.

L’andamento dei costi di acquisto delle materie prime insieme a quello dei derivati di copertura richiede un’attenta politica di mo­nitoraggio dei fabbisogni e della copertura dei prezzi. L’andamento del costo delle commodity in derivazione degli effetti del cambia­mento climatico potrebbe rendere onerosi taluni contratti di ven­dita. Inoltre, l’indisponibilità delle materie prime potrebbe rendere inefficaci coperture di flussi di cassa derivanti da transazioni future altamente probabili.

Infine, con particolare riferimento ai settori regolati, la presenza di rischi fisici cronici potrebbe portare a una riduzione della qualità del servizio con conseguente sorgere di passività per penalità.

Lo sviluppo e l’innovazione tecnologica

In Acea, la Funzione Technology & Solutions, a diretto riporto dell’Amministratore Delegato, ha il compito di assicurare un mo­dello di innovazione di Gruppo, tramite l’adozione di processi e approcci tipici dell’open innovation, con il coinvolgimento degli stakeholder di riferimento interni ed esterni secondo quanto de­finito dal Piano Industriale. La ricerca di soluzioni innovative utili a traguardare obiettivi di lungo periodo per un’economia decarboniz­zata e per infrastrutture smart urbane continua a essere un tema centrale nello scenario tecnologico generale. In tale contesto è da segnalare la partecipazione di Acea a Zero Accelerator, nato dal­la collaborazione di importanti operatori, per supportare startup e PMI innovative impegnate su riduzione emissioni climalteranti, ottimizzazione del ciclo dei rifiuti ecc., e alla Casa delle Tecnologie Emergenti di Roma, primo living lab permanente per idee della fu­tura Roma Smart City. Le reti di collaborazioni e lo sviluppo di part­nership per esplorare soluzioni innovative, opportunità di business e tecnologiche e attrarre talenti rappresentano un driver focale per il posizionamento di Acea nell’ecosistema dell’innovazione. A tale fine ha aderito a iniziative quali InnovUp (ex Italia Startup), SEP (Startup Europe Partnership), il programma di Open Innovation che mette in contatto le scaleup europee con le corporate, e Open Italy. Acea si confronta anche con il mondo accademico e con specifici Osserva­tori, come quello sulla Digital Innovation, sulla Startup Intelligence e sulla Space Economy, tutti afferenti al Politecnico di Milano. Le Aree Industriali del Gruppo sono impegnate nell’individuazione di approcci innovativi e tecnologici per migliorare processi industriali in ottica di sostenibilità sociale e ambientale. Tale impegno è riconosciuto anche in sede europea, basti pensare all’accesso a programmi di finanziamento Horizon 2020 già per il progetto Platone, in area reti elettriche, per sviluppare soluzioni tecnologiche all’avanguardia in grado di abilitare i meccanismi di flessibilità energetica, e nel 2021 per il progetto PROMISCES, finalizzato alla rimozione di sostanze molto persistenti nel sistema suolo-sedimenti-acqua, mobili e po­tenzialmente tossiche (identificate all’interno del Regolamento Eu­ropeo REACH) e a contribuire all’obiettivo dell’inquinamento zero e migliorare la protezione della salute umana.

Lo sviluppo del personale

Le persone rappresentano per ogni organizzazione un asset fon­damentale per rimanere competitivi in un contesto economico e sociale in trasformazione. Nel periodo in cui la pandemia ha con­tinuato a rappresentare la sfida più complessa, l’impegno costan­te delle persone ha permesso al Gruppo di gestire con eccellenza i propri servizi, dando continuità al business senza alcuna interruzione e in totale sicurezza. Acea presta ascolto alle esigenze delle pro­prie persone ed elabora una People Strategy declinata in progetti e iniziative che, valorizzando i principali asset del Piano Industriale, risponde ai bisogni di innovazione tecnologica, cultura aziendale, analisi e monitoraggio dei dati, valorizzazione delle competenze e sviluppo del benessere. Il tema della Diversity & Inclusion ha assunto sempre più importanza per le organizzazioni e Acea promuove una maggiore sensibilità a tutti i livelli organizzativi attraverso proget­ti, iniziative e strumenti per l’integrazione di questi temi nel modus operandi dell’Azienda e dei propri stakeholder di riferimento: nel 2021 ha definito un Piano Diversity & Inclusion e una Dashboard sulla people strategy. Tramite la formazione, leva principale di cre­scita delle persone, Acea valorizza le capacità e i talenti di ciascuno e incrementa sempre di più le competenze manageriali e digitali. La cura del benessere delle persone rientra nella consapevolezza delle responsabilità dell’Azienda verso i dipendenti, soprattutto in conte­sti, come quelli ancora in corso, di particolare emergenza sanitaria e sociale. Con riferimento a ciò, in Acea è sviluppato un sistema integrato di welfare aziendale, fondato sull’ascolto dei dipendenti e dei loro fabbisogni e declinato in sei ambiti: salute, benessere psico­fisico, famiglia, misure di conciliazione, misure di sostegno al reddito e previdenza complementare.

La gestione sostenibile della catena di fornitura

Acea, consapevole del contributo positivo che una gestione soste­nibile della catena di fornitura può offrire alla tutela dell’equilibrio ambientale, si impegna nel definire modalità d’acquisto che inclu­dano caratteristiche intrinseche dei prodotti e degli aspetti di pro­cesso che limitino l’impatto ambientale e favoriscano l’attivazione di iniziative mirate alla minimizzazione degli sprechi, al riutilizzo del­le risorse e alla tutela degli aspetti sociali coinvolti negli appalti di beni, servizi e lavori. Nell’affrontare tale percorso, in tema di green procurement, Acea si avvale da diversi anni dell’utilizzo dei Criteri Ambientali Minimi vigenti, contemplando nelle proprie gare d’ap­palto anche aspetti premianti, non obbligatori. Per il monitoraggio della catena di fornitura, Acea ha continuato a sviluppare il sistema di Vendor Rating di Gruppo volto ad analizzare, valutare e monitorare le performance dei fornitori di beni, servizi e lavori per incrementare la qualità delle prestazioni rese. Ciascuna impresa può contribuire a promuovere la sostenibilità lungo la catena di fornitura. A tal fine Acea ha intrapreso una collaborazione con Ecovadis, per effettuare l’assessment delle performance su specifici criteri di sostenibilità dei propri partner, con la prospettiva di integrare l’indicatore di sosteni­bilità nell’ambito del modello di Vendor Rating.

La salute e sicurezza sui luoghi di lavoro

La sicurezza vista come strategia, e non solo come compliance, si basa sulla volontà di incidere sulla diffusione capillare della cultura della sicurezza, coinvolgendo la totalità dei dipendenti, e sulla pos­sibilità di misurare e monitorare i risultati. A tale fine Acea realizza campagne di sensibilizzazione sul tema e ha adottato un avanzato modello di valutazione dei rischi e delle misure di controllo e mi­tigazione messe in atto. Iniziative di sensibilizzazione e coinvolgi­mento sui temi della sicurezza riguardano anche gli appaltatori e subappaltatori del Gruppo, partner fondamentali per la realizzazione dei business. Acea promuove una partecipazione attiva all’analisi dell’andamento degli indicatori; tale aspetto è spesso considerato rivelatore del livello di maturità della cultura della sicurezza e del­la cultura del miglioramento in un’organizzazione. All’interno del Gruppo è attivo un Comitato di Coordinamento RSPP con l’obiet­tivo di condividere i risultati delle prestazioni di sicurezza, mettere a fattor comune esperienze, buone pratiche e soluzioni sostenibili ai fini della prevenzione del fenomeno infortunistico in azienda. La sicurezza è al centro di numerose sperimentazioni di innovazione. Anche nel corso del 2021 sono proseguiti progetti volti a rendere sempre più sicura l’operatività sul campo, come lo sviluppo di dispo­sitivi di protezione individuale dotati di sensori in grado di segnalare il corretto equipaggiamento (Smart DPI). Nell’anno è continuato il pieno presidio alla prevenzione e protezione dal rischio di conta­gio da Covid-19, tramite: riorganizzazione dell’attività lavorativa e smart working, corsi di formazione, definizione di protocolli spe­cifici, canali di comunicazione dedicati, revisione dei documenti di valutazione rischi e dei piani di emergenza sanitaria, campagne di vaccinazione e di screening per le persone Acea e attivazione di coperture assicurative dedicate.

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