La gestione ambientale
Nella maggior parte delle Società del Gruppo sono implementati Sistemi di gestione integrati e certificati secondo le norme UNI EN ISO (si veda il capitolo Corporate governance e sistemi di gestione in L’identità aziendale). La Capogruppo stessa ha un Sistema di gestione integrato, Qualità, Ambiente, Sicurezza ed Energia, che agevola la compliance ambientale, ed una Politica dei sistemi di gestione e di sostenibilità, che orienta l’approccio del Gruppo al rispetto e alla tutela dell’ambiente, anche in coerenza con i principi indicati nel Codice Etico.
L’impegno delle Società operative per mantenere efficiente il Sistema di gestione delle tematiche ambientali non esclude tuttavia il verificarsi di situazioni, di solito provocate da circostanze contingenti, che generano non conformità passibili di contestazione da parte degli Organi di controllo competenti. Nell’anno, sono state contestate circa 200 multe ambientali alle principali Società operative del Gruppo, con il conseguente pagamento di sanzioni per circa 250.000 euro. Ulteriori 80 controversie di natura ambientale, sono attualmente in fase di definizione.
Grazie alle attività messe in atto, ed in particolare alla chiusura completa dei biofiltri e alla realizzazione di tre camini per emissione in quota, l’impianto di Aprilia è stato dissequestrato in data 18 marzo 2021. Nel mese di novembre dell’anno in esame, si segnala un provvedimento di sequestro preventivo di beni di proprietà di Gesesa, per un valore di 78 milioni di euro, per contestazioni inerenti profili ambientali nell'ambito del d. lgs. 231/2001; il provvedimento è stato impugnato dalla Società e il Tribunale del riesame, avendo accolto il ricorso, ha annullato il sequestro in dicembre.
Le problematiche ambientali di una certa rilevanza vengono trasmesse alle Unità preposte, che provvedono ad accertare quanto denunciato e sollecitare i necessari interventi, nonché fornire riscontro agli Enti interessati. In via eccezionale, può accadere che le Società ricevano segnalazioni significative da singole persone; in questo caso vengono verificate e, ove opportuno, si interviene per risolverle.
Nell’ambito della distribuzione di energia elettrica, Areti può ricevere osservazioni inerenti a presunti danni ambientali, in caso di immobili che ospitano impianti elettrici. Si tratta, tuttavia, di impianti indispensabili per il corretto esercizio della rete di distribuzione dell’energia elettrica, realizzati dalla Società a seguito di autorizzazioni concesse dagli Organi tutori del territorio e pertanto pienamente conformi alla normativa di riferimento, compresa quella urbanistica ed ambientale115. L’Unità Patrimonio e Progetti Speciali, che opera a tutela degli asset aziendali, riceve le note di contestazione da parte dei proprietari degli immobili che ospitano cabine di trasformazione o sono adiacenti ad elettrodotti, e, a seguire, l’Unità Risk & Compliance e Sicurezza di Areti effettua le verifiche strumentali in riscontro alle contestazioni. Nel 2021 sono stati trattati 4 reclami, non ancora chiusi in quanto le controparti hanno depositato i relativi ricorsi presso i Tribunali di competenza.
115Il riferimento normativo ambientale è in questo caso il D.P.C.M 8 luglio 2003.